Tutti quanti abbiamo bisogno di tornare continuamente a Dio. Nel nostro cammino verso di Lui alle volte cadiamo, alle volte Lo dimentichiamo, spesso diamo più spazio al nostro egoismo che a Lui e al prossimo. Per questo la Chiesa ci offre questo tempo di conversione e di penitenza; conversione perché bisogna tornare a Dio “con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze”, penitenza perché bisogna purificarsi da tutto ciò che può essere diventato un ostacolo nel nostro cammino verso di Lui.

Conversione

Per tornare a Dio con tutto il cuore la Chiesa ci invita ad aumentare il nostro rapporto personale con Lui attraverso la lettura della Parola di Dio e la preghiera personale e comunitaria. Durante questi 40 giorni cerchiamo di dedicare un po’ più di tempo al dialogo con Dio, tutti abbiamo delle preghiere che amiamo di più, usiamole!

La Chiesa promuove, specialmente durante questo periodo quaresimale, la pratica della Via Crucis, che la nostra parrocchia propone ogni venerdì alle 18.00 al posto del rosario. Questa forma di devozione vuole aiutarci ad assimilare più profondamente quanto ci ha amato Gesù fino al punto di morire per noi e spingerci così a fare tutto il possibile per non offenderlo più.

Questo “tornare a Dio con tutto il cuore” ha la sua espressione più profonda nel sacramento della confessione, che purifica la nostra anima e la nostra coscienza per poter camminare più speditamente verso Gesù. Invitiamo a ognuno ad avvicinarsi a questo sacramento, sia in parrocchia sia altrove, dal sacerdote con cui si trova meglio. Ciò che importa è riconciliarci con Dio.

Penitenza

Nel nostro cammino verso Dio troviamo dei continui ostacoli come i peccati, l’attaccamento alle creature, l’egoismo… che ci fanno pensare meno a Dio e più a noi stessi. Altre volte però abbiamo dei propositi bellissimi ma ci sentiamo deboli e non ce la facciamo a rinunciare al peccato o ad agire bene anche se sappiamo perfettamente qual è la cosa giusta da fare. La pratica della penitenza è il saper rinunciare a cose buone e lecite, ma non indispensabili, per ridare importanza a Dio e per rendere forte il nostro spirito.

Rinunciando a qualcosa di lecito stiamo dicendo a Dio: “Peccando ho preferito le creature a te, adesso rinuncio a queste creature lecite per dimostrarti che ti amo sopra ogni cosa”. Allo stesso tempo queste rinunce volontarie sono come la palestra dove alleniamo la nostra anima, dove crescono i nostri muscoli spirituali, così, rinunciando a cose lecite, diventeremo forti per poter rinunciare alle cose illecite che ci allontanano da Dio.

Per questo la Chiesa ci chiede la pratica penitenziale del digiuno e l’astinenza dalla carne, come rinuncia a cose lecite per purificarci e renderci forti. Non dobbiamo limitarci però al mangiar poco e al non mangiare carne, dato che per molti potrebbe non essere un vero atto di “rinuncia”, ma praticare la penitenza con quei gesti di mortificazione che possono sembrare piccoli ma che sono molto significativi.

Questo è ciò che noi di solito chiamiamo i fioretti, che per alcuni può essere il non mangiare cioccolatini o dolci durante la quaresima, ma ce ne sono tanti altri gesti a seconda della nostra immaginazione e della nostra buona volontà.

Per esempio, potremmo scegliere come fioretto il rinunciare volontariamente a non guardare la TV il venerdì, o a non ascoltare la musica quando andiamo in macchina, o a non aggiungere sempre il parmigiano al nostro piatto di pastasciutta. Qualcuno potrebbe fare il fioretto di evitare cose che dovrebbe sempre evitare, come dire parolacce, parlare male degli altri, esagerare col mangiare o col bere. Altri potrebbero proporsi fare bene le cose che dovrebbero fare e che fanno male o non fanno proprio, come un ragazzo che decide di essere responsabile nello studio, qualcuno forse un po’ pigro che si propone di aiutare nelle faccende di casa, uno che si determina a seguire la dieta del dottore che tanto gli costa. Come si vede, qui l’immaginazione è l’unico limite.

Non lasciamo passare questa quaresima senza vivere il suo significato più profondo: un tempo penitenziale per avvicinarci a Dio e amarlo con tutto il cuore, con tutta la nostra anima e con tutte le nostre forze.

I vostri sacerdoti