Ci sono arrivate alcune indicazioni pastorali, viste le recenti decisioni a proposito del Green Pass. Don Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi, scrive:

«La Nota esce con ritardo, ma si era reso inevitabile un confronto sulla faccenda: non tutti saranno soddisfatti del risultato, ma è anche difficile dare conto di tutti i motivi che sostengono le indicazioni stesse. Un principio resta fondamentale: la parrocchia deve garantire che chi offre, a suo nome, un servizio di tipo celebrativo, educativo e sociale, lo faccia con garanzie precise».

In fondo a questa pagina potete trovare il testo completo del Protocollo diocesano, qui evidenziamo solo alcune cose:

  • Sono tenuti ad avere il Green Pass negli ambienti parrocchiali tutti coloro che offrono un servizio celebrativo, educativo e sociale, sacerdoti e operatori pastorali (“volontari”), quali sono: ministri straordinari della comunione, catechisti e accompagnatori dei genitori, educatori, animatori dei gruppi formativi, coristi e musicisti, sacristi, addetti all’accoglienza e alle pulizie, operatori della Caritas. 
  • NON è necessario avere il Green Pass:
    • Per le messe, sacramenti e atti di culto.
    • Per i partecipanti agli incontri di formazione (per ragazzi e adolescenti, giovani e adulti, genitori, fidanzati e sposi), ma si ricorda che sì è necessario per gli educatori.
    • Le riunioni a carattere pastorale (Consiglio Pastorale Parrocchiale, Consiglio Parrocchiale per la Gestione Economica) non necessitano della certificazione verde in quanto assimilabili a riunioni private.

Ecco il testo completo con i dovuti riferimenti legislativi.

Indicazioni Diocesane per il Green Pass (Prot. 2397/2021, del 15.10.2021).